Da "La Gazzetta dello Sport" al link: http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Inter/06-05-2012/inter-cala-poker-milan-travolto-milito-maicon-911148725558.shtml
L'Inter cala il poker
Milan travolto da Milito e Maicon
MILANO, 6 maggio 2012
Non basta Ibrahimovic che segna una doppietta (uno su rigore). Il Principe ne fa tre (due dal dischetto) e il brasiliano fissa il risultato sul 4-2 per i nerazzurri
- Per Milito tripletta vincente, Ansa
Altro che scansamose: scornamose.
Inter e Milan danno vita a un derby memorabile, intenso, nervoso e
combattuto. Lo vince l’Inter, in un modo destinato ad entrare nell’epica
nerazzurra. Quando Maicon scarica in porta il gol del 4-2, con una
bomba di destro, il Meazza nerazzurro esplode. Chissenefrega della Juve,
chissenefrega di Calciopoli, chissenefrega della terza stella. A
Trieste ringraziano, e chissà che la cosa non aiuti a chiudere la troppo
lunga querelle. Scudetto alla Juve, il Milan abdica, nonostante le
strenue resistenze di Zlatan Ibrahimovic, perdendo il secondo derby
stagionale, contro un’Inter che ha più birra e più anima. Stramaccioni
esulta ed ora è difficile ipotizzare che saluti fra una settimana: i
giocatori lo abbracciano, lui concede anche la passerella a Cordoba,
all’ultima a San Siro. Allegri (che aveva perso stamattina Ambrosini e
durante la gara Bonera e Abbiati) osserva Zanetti che si fa un campo
intero, di corsa palla al piede, e capisce che non è serata, non è
annata.
Gazzetta TV
NERVI E MOVIOLE —
Tre rigori, un gol non-gol, schermaglie fra giocatori e giocatori, fra
giocatori e dirigenti, fra ex compagni: c’è di tutto e di più per
scatenare moviole e discussioni. Si inizia in campo, si finirà fra
qualche giorno, se va bene. I patimenti di Rizzoli iniziano al 33’ del
primo tempo. Prima aveva giustamente annullato un gol di Lucio, ma lì
poche discussioni. Trentatreesimo, quindi: corner di Sneijder, testa di
Cambiasso, salvataggio di Abbiati con la curva interista che urla al
gol. Compaiono i fantasmi di Muntari (peraltro presente) e Buffon, i
replay sembrano evidenziare che non tutta la palla era dentro. Di
Liberatore promosso, meno bene Rizzoli al 42’: Julio in uscita su
Boateng prende la palla, l’arbitro indica il dischetto. Il portiere
brasiliano non si dà pace, va a dire qualcosa a Ibra ("La tiri fuori o
te la paro", pare). Dopo la linguaccia di Julio Ibra non fa una piega e
trasforma alla grande. Segue sguardo di sfida a curva e a Julio stesso
("Hai visto? Forse è entrata"). Di lì in poi è bagarre, con qualche
fallo duro di troppo non sanzionato, fino all’intervallo.
- Inutile la doppietta di Zlatan Ibrahimovic. Ansa
RIMONTA E CONTRORIMONTA —
Si riparte dall’1-1, perché l’Inter aveva messo a frutto il predominio
iniziale, condito da tratti di buon gioco, col gol al 14’ di Milito:
punizione di Sneijder, Samuel dimenticato e tenuto in gioco sul secondo
palo, sponda e tocco ravvicinato del Principe per l’1-0. Si riparte
dall’1-1, quindi, ma dura poco. Perché Ibra non vuole cedere la corona
di "uomo dei mille scudetti". E perché la Strama-Inter è bella, ma
balla, dietro. Sul velo di Boateng, Zlatan sguscia fra Samuel e Lucio e
col tocco sotto fa 2-1. La Juve non è più campione, ma l’Inter non è
doma. Sneijder suona la carica con un tiro da metà campo, Milito si
procura un rigore (abbraccio di Abate) e lo trasforma riportando il
match in parità. Muntari avrebbe la palla buona 3’ dopo, ma manda fuori:
è l’inizio della fine per il Milan. Al 34’ arriva il cross di Maicon,
Pazzini (entrato per Alvarez) sfiora di testa, braccio di Nesta e
rigore. Milito trasforma, 3-2 e tanti saluti ai discorsi sul campionato.
Il Milan molla, l’Inter va. La stagione resta amara, ma qualcosa da
festeggiare c’è. E forse anche qualche base per costruire un futuro in
cui tornare a giocare per il titolo proprio, e non per consegnarlo ad
altri.
Valerio Clari
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