sabato 29 dicembre 2012

Le donne sono un sesso affascinante e testardo. Ogni donna è una ribelle e, di solito, entra in rivolta contro se stessa.

- Oscar Wilde -

venerdì 28 dicembre 2012

Il laghetto ghiacciato

Una volta, due piccoli amici si divertivano a pattinare su un laghetto gelato.
Era una sera nuvolosa e fredda, i due bambini giocavano senza timore; improvvisamente il ghiaccio si spaccò e si aprì inghiottendo uno dei bambini.
Lo stagno non era profondo, ma il ghiaccio cominciò quasi subito a richiudersi.
L'altro bambino corse alla riva, afferrò la più grossa pietra che riuscì a trovare e si precipitò dove il suo piccolo compagno era sparito.
Cominciò a colpire il ghiaccio con tutte le sue forze, picchiò e picchiò finchè riuscì a rompere il ghiaccio, afferrare la mano del suo piccolo amico e aiutarlo a uscire dall'acqua...
Quando arrivarono i pompieri e videro quanto era accaduto si chiesero sbalorditi:
"Ma come ha fatto?Questo ghiaccio è pesante e solido, come ha potuto spaccarlo con questa pietra e quelle manine minuscole?".
In quel momento comparve un anziano che disse: "Io so come ha fatto".
"Come?", chiesero.
Il vecchietto rispose: "Non aveva nessuno dietro di lui a dirgli che non poteva farcela..."

Ci sono forze sbalorditive dentro di noi, ma basta così poco a farcele dimenticare.
Ma tu non demordere, nessuno potrà impedirti di fare ciò che vuoi e di essere ciò che sei!

giovedì 20 dicembre 2012

Contro la stupidità gli stessi dèi lottano invano.

- Johann Christoph Friederich von Schiller -

venerdì 14 dicembre 2012

Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino.

- Ernest Hemingway -

giovedì 29 novembre 2012

Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.

 - Aristotele -

mercoledì 21 novembre 2012

The Times They Are A-changing


Come gather 'round people
Wherever you roam
And admit that the waters
Around you have grown
And accept it that soon
You'll be drenched to the bone
If your time to you
Is worth savin'
Then you better start swimmin'
Or you'll sink like a stone
For the times they are a-changin'.

Come writers and critics
Who prophesize with your pen
And keep your eyes wide
The chance won't come again
And don't speak too soon
For the wheel's still in spin
And there's no tellin' who
That it's namin'
For the loser now
Will be later to win
For the times they are a-changin'.

Come senators, congressmen
Please heed the call
Don't stand in the doorway
Don't block up the hall
For he that gets hurt
Will be he who has stalled
There's a battle outside
And it is ragin'
It'll soon shake your windows
And rattle your walls
For the times they are a-changin'.

Come mothers and fathers
Throughout the land
And don't criticize
What you can't understand
Your sons and your daughters
Are beyond your command
Your old road is
Rapidly agin'
Please get out of the new one
If you can't lend your hand
For the times they are a-changin'.

The line it is drawn
The curse it is cast
The slow one now
Will later be fast
As the present now
Will later be past
The order is
Rapidly fadin'
And the first one now
Will later be last
For the times they are a-changin'.

- Bob Dylan -

giovedì 15 novembre 2012

È l'ambizione che divora i giovani, che non gli fa fare l'amore in pace con le loro ragazze, che li fa rodere nell'indefinito tarlo della gloria, che li fa girare nel sonno sempre distratti, e alla ricerca di un appunto, che li fa accanire senza apprendere un mestiere, che alla fine è la sostanza di tutto.
È perché anche questo non basta. I giovani vogliono farsela con quello che non si riesce a toccare.
Con le distanze che non si possono colmare, vogliono immolare la loro vita a quest'Incommensurabile. E quando anche arrivano a qualche risultato, non ce la fanno a godersela.
Li frega l'affanno.
Si poteva fare di più, e meglio, o semplicemente si poteva fare ancora.
L'insoddisfazione li fa andare avanti e gli mette una mina dentro.
Bisogna farsela, invece, la soddisfazione. Occorre non rimanere soli, non allenare con le proprie mani elevate e mondate dei mezzi uomini, degli storpi, degli incapaci di amare, divorati dalla bellezza e dal tempo perduto.

- Vinicio Capossela -

martedì 6 novembre 2012

I popoli hanno bisogno dei re, ma hanno ancora più bisogno di tagliare loro la testa.

- Carl William Brown -

mercoledì 31 ottobre 2012

Certi dolori lacerano, graffiano, feriscono e uccidono; certe sofferenze paiono levare la vita: eppure non smettiamo lo stesso di respirare. Non smettiamo lo stesso di rialzarci, di curarci le ferite. Meravigliosamente, dalla cenere torniamo ad esistere: dalla morte traiamo ripetutamente nuova vita. E, miracolosamente, risorgiamo ogni volta per vivere di nuovo.

- Elisa Caimi -

venerdì 26 ottobre 2012

The Ballot or the Bullet

I’m not a Republican, nor a Democrat, nor an American, and got sense enough to know it. I’m one of the 22 million black victims of the Democrats, one of the 22 million black victims of the Republicans, and one of the 22 million black victims of Americanism. And when I speak, I don’t speak as a Democrat, or a Republican, *nor an American*. I speak as a victim of America’s so-called democracy. You and I have never seen democracy; all we’ve seen is hypocrisy. When we open our eyes today and look around America, we see America not through the eyes of someone who has enjoyed the fruits of Americanism, we see America through the eyes of someone who has been the victim of Americanism. We don’t see any American dream; we’ve experienced only the American nightmare. We haven’t benefited from America’s democracy; we’ve only suffered from America’s hypocrisy.

- Malcolm X -

mercoledì 24 ottobre 2012

Test degli archetipi




Innocente 14         Innocente + Orfano= Sicurezza 40       IO 86
Orfano 26
Guerriero 25         Guerriero + Angelo Custode = Responsabilità 46
Angelo Custode 21
Cercatore 16         Cercatore + Amante = Identità 34  SPIRITO 68
Amante 18
Distruttore 14         Distruttore + Creatore = Autenticità 34
Creatore 20
Sovrano 19         Sovrano + Mago = Potere 37       SE' 73
Mago 18
Saggio 15         Saggio + Folle = Libertà 36
Folle 21
Totale (min. 72 - max. 360)          227


L'Orfano

Gli Orfani sono bambini a cui è mancata la protezione e il nutrimento da parte dei genitori o addirittura hanno subito violenze fisiche o psichiche.
Quando l'Innocente cade e si fa male, si rialza e va avanti con rinnovata tenacia, l'Orfano, al contrario, ha una ulteriore dimostrazione che la vita è dolore.
L'Orfano si attiva ogni volta che siamo traditi o abbandonati dalle figure o situazioni su cui facciamo affidamento.
Se un insegnante è stato ingiusto con noi, se i nostri compagni di scuola ci hanno preso in giro, se gli amici hanno sparlato di noi alle nostre spalle, se l’uomo o la donna che ci promettevano eterno amore ci hanno lasciato, tutto questo ci allontana sempre più dal ricordo del Paradiso e ad un certo punto dimentichiamo di esserci mai stati.
L'Orfano ci invita a sviluppare autonomia e senso pratico, ci esorta a rimboccarci le maniche e a ricominciare sempre tutto da capo.
Tuttavia il rischio dell'Orfano è quello di fare l'abitudine alla rinuncia e alla privazione, di perdere la speranza e diventare arido, freddo, cinico e diffidente.
Se l'Orfano sa rinunciare alla Promessa del Paradiso e del Privilegio (come Adamo ed Eva, Ismaele, Lilith, Caino, Lucifero), se impara a sacrificare l'Illusione dell'Immortalità, può imparare a "vivere e morire e rifiutare di essere un Dio per essere un Uomo..." (Albert Camus)
L'Orfano rinuncia all'infantile desiderio di unione con il Padre e con la Madre per prendere atto della sua mortalità e in questo modo comincia a crescere e a cooperare con gli altri, mortali anch'essi e bisognosi gli uni degli altri.
La cooperazione, l'interdipendenza e la collaborazione fra uguali prende il posto della adorazione di un Ente Supremo Onnipotente, il senso non proviene più da fuori, ma viene ricercato all'interno di se stessi e del gruppo.

AUTOTRADIMENTO E MASCHERA

L'Orfano alla guida della nostra vita può portarci anche a tradire gli altri e i nostri valori (autotradimento), a sviluppare nel tempo una identità fittizia, una maschera capace di nasconderci così bene agli altri da alienarci perfino a noi stessi.
Ironia della sorte, quanto più viviamo in maniera cinica, falsa e insincera per difenderci dalle ferite, tantopiù Orfani e delusi diventiamo, mancanti di un senso di identità, interiormente vuoti, acriticamente legati all'immagine proposta dalla società del tempo, schiavi del materialismo che sostituisce denaro, potere, oggetti e ruoli al senso profondo dell'essere
La sfida per l'Orfano è Assumersi la responsabilità della propria sofferenza ed essere ciò che è, per quanto possa fare male fare i conti con le ferite ricevute e comprendere che in definitiva è proprio la mancata risposta del mondo esterno ai nostri bisogni che motiva il viaggio verso la conquista di ciò che siamo e vogliamo.

Scopo nella vita
Rifarsi di ciò che ha perduto, ritrovare la sicurezza
Paura
di essere sfruttato, schiacciato, nuovamente abbandonato o tradito
Relazione con il Drago
fa la vittima, vuole esserne salvato o raggirarlo
Strumento
Senso pratico, organizzazione, realismo, interdipendenza
Virtù
Autonomia, interdipendenza
Compito
Lasciar andare il dolore, la delusione e il risentimento.
Aprirsi e ricevere amore dagli altri.
Ombra
Ribellione, cinismo, sfiducia, insicurezza, insensibilità, distruttività
Livello 1
Accettazione del dolore e della solitudine, perdita di fiducia nell’Autorità e nelle Istituzioni
Livello 2
Essere disposti a ricevere aiuto
Livello 3
Sviluppare l’interdipendenza e la cooperazione



Il Guerriero

Il Guerriero dentro di noi ci impone di essere coraggiosi, integri e forti, capaci di fissarci delle mete e di raggiungerle, di evadere dai confini che ci imprigionano e di partire alla conquista del mondo.
Si attiva in generale in tutte le situazioni in cui dobbiamo imparare a difendere noi stessi e i nostri confini o proteggere qualcuno da minacce e aggressioni.
Il Guerriero richiede un forte impegno alla propria integrità, richiede autodisciplina, fermezza e senso dell'onore.
I Guerrieri vivono e quando serve combattono per le proprie idee o i propri valori, anche quando questo costa molto in termini economici e sociali.
Tuttavia il Guerriero può diventare eccessivamente duro, rigido, amante della competizione e della vittoria ad ogni costo.
Il Guerriero tende a giudicare, razionalizzare e separare quello che viene ritenuto segno di debolezza.
Tenerezza, sensibilità, fragilità, accoglienza, comprensione e tolleranza sono spesso oggetto di repulsione e disprezzo.

Scopo nella vita
Vincere, farsi strada, combattere e conquistare
Paura
di essere ucciso, di essere debole, di non farcela
Relazione con il Drago
affrontarlo, ucciderlo, sconfiggerlo, eliminarlo
Strumento
disciplina, tecnologia, strategia
Virtù
Coraggio, abnegazione, abilità
Compito
Combattere solo per ciò che realmente conta, non cedere alle provocazioni
Ombra
Crudeltà, violenza, distruttività, uso del potere, competizione, bisogno di vincere amorale e ossessivo
Livello 1
Combatte per vincere o sentirsi superiore agli altri.
Livello 2
Combatte seconde regole o principi giusti. Obbedienza. Altruismo.
Livello 3
Combatte solo per il bene comune. Scarso o nessun bisogno di violenza.

domenica 7 ottobre 2012

Sogna, ragazzo, sogna

E ti diranno parole rosse come il sangue,
nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte
io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna

quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non lasciarlo solo contro questo mondo
non lasciarlo andare sogna fino in fondo,
fallo pure te..
Sogna, ragazzo sogna
quando cade il vento ma non è finita
quando muore un uomo per la stessa vita
che sognavi tu
Sogna, ragazzo sogna
non cambiare un verso della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo

quelli come te perderanno sempre
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte

che attraversa i muri per farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,

quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu...

Sogna, ragazzo sogna,

piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

- Roberto Vecchioni -

martedì 2 ottobre 2012

Un difetto delle donne

Un difetto nelle donne...
Le donne hanno forze che sorprendono gli uomini...
sopportano fatiche e portano fardelli,
ma comprendono la felicità, l'amore e la gioia.
Sorridono quando vogliono urlare.
Cantano quando vogliono piangere.
Piangono quando sono felici,
e ridono quando sono nervose.
Combattono per quello in cui credono...
si ribellano all'ingiustizia.
Non accettano un "no" come risposta
quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Rinunciano per far avere di più alla famiglia.
Vanno dal dottore con un'amica spaventata.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli vincono
e festeggiano quando i loro amici ricevono premi.
Sono felici quando sentono parlare
di una nascita o di un matrimonio.
I loro cuori si spezzano quando muore un amico.
Stanno in lutto per la perdita di un membro della famiglia
ma sono forti quando pensano che non sia rimasta più forza.
Sanno che un abbraccio ed un bacio
possono curare un cuore spezzato.
Di donne ce ne sono di tutte le forme, misure e colori.
Guideranno, voleranno, cammineranno, correranno
o ti invieranno e-mail per mostrarti quanto tengano a te.
Il cuore di una donna è ciò che continua a far girare il mondo.
Portano gioia, speranza e amore.
Hanno compassione ed idee.
Danno supporto morale alla famiglia e agli amici.
Le donne hanno cose vitali da dire
e tutto da dare.
Comunque, se c'è un difetto nelle donne
è che si dimenticano del loro valore.

giovedì 6 settembre 2012

La vera oscurità è solo quella che si percepisce quando ci imponiamo con ogni forza di chiudere gli occhi.

- Elisa Caimi -

lunedì 6 agosto 2012

Sono come il fiume che scorre. Pensieri e riflessioni 1998-2005

Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me? ".
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei la usassi tu, quando sarai cresciuto".
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale. "Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! ".
"Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
"Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. "Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà."
"Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore."
"Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia."
"Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te."
"Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione".

 - Paulo Coelho -

giovedì 19 luglio 2012

Dovunque vorremo andare andremo, una nave è questo in realtà. Non è solo una chiglia, con uno scafo e un pontile, sì, la nave è fatta così, ma ciò che una nave è...ciò che la Perla Nera è in realtà...è libertà.

Jack Sparrow dal film "La maledizione della prima luna"

giovedì 12 luglio 2012

Roger VII, re di Wimbledon

Dalla Gazzetta dello Sport al link:  http://www.gazzetta.it/Tennis/09-07-2012/roger-vii-re-wimbledon-sette-volte-federer-911784151595.shtml

Roger VII, re di Wimbledon
"Ma non mi sento il più grande"

Milano, 09 luglio 2012

Dalla prima volta nel 2003, contro Philippoussis, all'ultima vittoria contro Murray, ecco i successi dello svizzero sull'erba più prestigiosa del mondo. Lui intato racconta: "E' impossibile paragonare epoche differenti, i campioni del passato hanno aperto la via"

Quello di re Roger è un regno di maestria e classe, talento e racchetta. Sette volte signore di Wimbledon, come il suo idolo Pete Sampras. Federer si è preso uno dei posti più prestigiosi nell'olimpo del tennis con la vittoria su Andy Murray, che gli ha consegnato il 17° trionfo in uno Slam, il settimo sull'erba londinese. E allora eccole tutte le perle di re Roger, gemme di una corona che dal 2003 si è posata sulla testa dello svizzero.
"non sono il migliore" — Il re è anche umile. "Non mi sento migliore rispetto a tutti gli altri - racconta lo svizzero alla Bbc -. I campioni del passato hanno aperto la strada per noi. Hanno indicato la via che noi abbiamo seguito, ci hanno ispirato e ci hanno spinto a inseguire nuovi record. È impossibile, poi, paragonare epoche differenti. In passato, si pensava solo a giocare a tennis. Adesso la situazione è cambiata in maniera profonda, la stampa ci dice in continuazione dovresti vincere questo per essere considerato il più grande di tutti i tempi".
Guardate papà... le gemelline Charlene Riva e Myla Rose Federer estasiate in braccio a mamma Mirka e nonna Lynette. Reuters
Guardate papà... le gemelline Charlene Riva e Myla Rose Federer estasiate in braccio a mamma Mirka e nonna Lynette. Reuters
2003 — La prima volta non si scorda mai. Roger Federer, allora 22enne, batte 7-6 6-2 7-6 l'australiano Mark Philippoussis in un'ora e 59 minuti e iscrive per la prima volta il suo nome nell'albo d'oro del torneo londinese.

L'esultanza di Federer dopo la vittoria su Roddick nel 2004. Ap
L'esultanza di Federer dopo la vittoria su Roddick nel 2004. Ap
2004 — Il bis. Lo svizzero concede il bis sull'erba londinese. L'ultimo a cedere stavolta è lo statunitense Andy Roddick, che lo svizzero supera 4-6 7-5 7-6 6-4 in 2 ore e 31 minuti.

2005 — Non c'è due senza tre. Federer fa ancora centro, ancora contro lo statunitense Roddick. Ma questa volta la vittoria è una perla assoluta, quella che ha richiesto meno tempo allo svizzero. Re Roger vince 6-2 7-6 6-4 in un'ora e 41 minuti

2006 — Federer diventa dominatore assoluto, vincendo per la quarta volta consecutiva. E' la prima finale contro lo spagnolo Rafael Nadal, liquidato 6-0 7-6 6-7 6-3 in 2 ore e 58 minuti

Federer e Nadal dopo la finale 2007, la quinta vittoria di fila di re Roger. Ansa
Federer e Nadal dopo la finale 2007, la quinta vittoria di fila di re Roger. Ansa
2007 — Ancora Nadal, ma il risultato non cambia. Federer diventa signore di Wimbledon per la quinta volta consecutiva, il primo a riuscirci dopo Bjorn Borg (dal 1976 al 1980). Nadal stavolta trascina lo svizzero al quinto set ma deve arrendersi: 7-6 4-6 7-6 2-6 6-2 in 3 ore e 45 minuti

2009 — Dopo aver ceduto a Nadal nel 2008, Federer si riprende il trono di Wimbledon il 5 luglio 2009, vincendo per la sesta volta il torneo londinese. In finale ritrova Andy Roddick e lo batte 5-7 7-6 7-6 3-6 16-14 in 4 ore e 18 minuti
 
2012 — La settima volta, quella del record, è storia di ieri. Federer batte 4-6 7-5 6-3 6-4 in 3 ore e 24 minuti il britannico Andy Murray e vince Wimbledon per la settima volta, eguagliando il suo idolo Pete Sampras.

venerdì 6 luglio 2012


«Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra — non augurerei a nessuna di queste ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un radicale, e davvero io sono un radicale; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano [...]»

Bartolomeo Vanzetti, 19 aprile 1927, Dedham, Massachusetts.

venerdì 22 giugno 2012


Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente. 

- Virginia Woolf -

lunedì 18 giugno 2012


La nostra mente è molto più grande della nostra vita. Per questo la vita non ci basta. 

- Valerio Massimo Manfredi -

martedì 12 giugno 2012

Nadal più grande di Borg - Settimo sigillo al Roland Garros

Dalla Gazzetta dello Sport al link: http://www.gazzetta.it/Tennis/11-06-2012/nadal-piu-grande-borg-settimo-sigillo-roland-garros-911501371485.shtml

Nadal più grande di Borg
Settimo sigillo al Roland Garros

PARIGI, 11 giugno 2012

Dopo la pioggia, Djokovic s'arrende 6-4 6-3 2-6 7-5: per lo spagnolo è l'incoronazione di più forte di sempre sulla terra. Finale dai mille volti e colpi di scena, giocata sul filo dei nervi e quasi mai spettacolare. Decisiva la sospensione di domenica, con il serbo in rimonta

Rafa Nadal solleva il trofeo davanti alla bandiera spagnola. LaPresse
Rafa Nadal solleva il trofeo davanti alla bandiera spagnola. LaPresse
Il primo nel 2005, l'ultimo (per ora) oggi. Rafa Nadal meglio di Bjorn Borg per numero di trofei sollevati al Roland Garros: sono 7 contro i 6 dello svedese. Due tennis lontani, imparagonabili se non per il puro dato statistico, che incorona lo spagnolo più grande di sempre sul rosso. Sfuma, invece, il sogno di Novak Djokovic, lo Slam a cavallo di due stagioni mai riuscito né a Federer né a Nadal. Il serbo numero 1 al mondo si deve arrendere per 6-4 6-3 2-6 7-5 al termine di una partita quasi mai bella, giocata sul filo dei nervi e decisa principalmente dalla sospensione per pioggia di domenica pomeriggio.
Borg e Nadal: passaggio di testimone tra leggende. Afp
Borg e Nadal: passaggio di testimone tra leggende. Afp
SUBITO BREAK — Quanto accaduto domenica, viene dopo: oggi alle 13, quando Rafa e Nole si sono ritrovati sul Philippe Chatrier, è iniziata un'altra partita. Djokovic partiva in vantaggio, 2-1 e servizio, ma con tutti gli occhi puntati addosso, per capire se sarebbe riuscito a impattare subito il match. Il primo scambio lo manda fuori Nadal, è sequenza continua di errori, pazzesco quello del serbo che regala subito una palla break. Da predatore consumato, lo spagnolo non ne aspetta una seconda e si lancia sull'occasione d'oro. Bravo, ma soprattutto fortunato, perché il nastro costringe Novak a un recupero approssimativo, che spalanca a Nadal il campo, il game, il set e il match.
IN BILICO — La ferita è di quelle che abbatterebbe un toro, lo sa bene Rafa che continua spingere al massimo e tiene tre turni di servizio a zero, qualcosa che fino al giorno prima sermbrava impensabile, soprattutto dopo gli 8 game consecutivi vinti da Djokovic dopo aver perso i primi due set. Nole è bravo a non concedere altre palle break, anche se sul 4-5 va a servire infastidito dalla pioggia e dopo aver chiesto ripetutamente la sospensione. Nadal è d'accordo, ma per il supervisor del torneo, Stefan Fransson, si può continuare. Sul 5-5 esce anche il sole, le condizioni per giocare sono finalmente all'altezza della posta in gioco. Al servizio va Nadal, per la prima volta Djokovic riesce a segnare un punto con la complicità dei giudici di sedia che non vedono un rovescio out. Rafa protesta, ma senza successo, quindi replica sul campo: prima forza l'errore del serbo, poi sale a rete e conquista il 5-6.
La disperazione di Novak Djokovic. LaPresse
La disperazione di Novak Djokovic. LaPresse
TRIONFO — Il punto della vittoria è un doppio fallo di Djokovic, brutto e pesante come tutto il match. Nadal si butta a terra, poi sale in tribuna come non aveva mai fatto in carriera, per abbracciare lo zio Toni, i genitori, la sorella, la fidanzata e l'amico (star della Nba) Pau Gasol. Dopo 3 ore e 49 minuti complessivi, lo spagnolo mette in bacheca il 50° trofeo e l'11° Slam, nonché la terza vittoria consecutiva sulla terra rossa dopo quelle nelle finali di Montecarlo e Roma. Ecco spiegate le lacrime di un ragazzo che a Parigi ha vinto quattro anni di fila (2005, 2006, 2007, 2008) e altre due volte l'anno scorso e quest'anno. Avrebbe potuto fare filotto se non ci fosse stata nel 2009 la vittoria di Roger Federer, l'unica dello svizzero a Parigi. L'unica che manca al numero1 del mondo Novak Djokovic.

Claudio Lenzi 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 11 giugno 2012

"Due settimane incredibili - Ma non mi cambieranno"

Dalla Gazzetta dello Sport al link: http://www.gazzetta.it/Tennis/09-06-2012/due-settimane-incredibili-ma-non-mi-cambieranno-911484431511.shtml

"Due settimane incredibili
Ma non mi cambieranno"

Milano, 09 giugno 2012

Il bilancio di Sara Errani dopo la sconfitta in finale al Roland Garros: "C'è più gioia che amarezza, peccato aver iniziato male. La Top 10? Non ci credo. Questo premio va a tutti quelli che mi hanno fatto essere la persona che sono e che mi hanno permesso di essere qua oggi". E la Sharapova: "E' il momento più bello della carriera. Brava Sara, è stato difficile batterti"

Sara Errani, 25 anni, n.10 Wta. LaPresse
Sara Errani, 25 anni, n.10 Wta. LaPresse
"Sono state due settimane incredibili". Sara Errani esce a testa altissima dal Roland Garros. L'azzurra, sconfitta in finale dalla russa Maria Sharapova per 6-3 6-2, porta comunque a casa il titolo di doppio e una nuova, bellissima classifica: numero 10 al mondo. "Sono partita male e tutto è diventato più complicato. Con queste giocatrici non ti puoi permettere il lusso di regalare i primi 3 o 4 game. Maria ha giocato molto bene, ha ottenuto tanti punti al servizio e ha preso in mano la situazione nella fase iniziale degli scambi. Mi ha impedito di impostare il gioco come avrei voluto, soprattutto nel primo set. Nel secondo, sono migliorata: ma i problemi sono comunque rimasti", ammette Sara. "Adesso voglio continuare così, voglio andare avanti normalmente con gli allenamenti. Voglio migliorare, ma so che nelle prossime settimane arriveranno anche le sconfitte. So che devo progredire, so che devo in particolare lavorare sul servizio: non è il mio colpo migliore".
RESTARE COSì — A chi le chiede se sia più forte l'amarezza di aver perso la finale o la gioia di esserci arrivata, Sara risponde senza incertezze: "È sicuramente molto più a forte la gioia di come è andato questo torneo". I lucciconi la accompagnano per tutta la conferenza stampa, anche quando ripete quello che ha detto in campo, durante la premiazione: "Sono nella top ten ma non mi ci sento, non riesco a crederci, sono molto emozionata. Spero che la mia vita non cambi, voglio continuare a vivere questa vita" le parole dell'azzurra. "Questo premio va a tutti quelli che mi hanno fatto essere la persona che sono e che mi hanno permesso di essere qua oggi" aveva detto prima in campo, Congratulazioni a Maria per la vittoria, è stata una bella partita".
Doccia di champagne negli spogliatoi. Reuters
Doccia di champagne negli spogliatoi. Reuters
GIOIA SHARAPOVA — E Maria Sharapova? "È il momento più bello della mia carriera" le prime parole pronunciate dalla russa dopo il match, felice come poche volte negli ultimi anni. "Complimenti a Sara Errani per il torneo che ha disputato, è stata un'avversaria davvero difficile da battere". Infine, un pronostico per domani: "Mi piacerebbe che vincesse Djokovic. Perché non ha mai vinto". Già, proprio come lei, prima di oggi.

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