Papa Francesco a Lampedusa: «No a globalizzazione dell'indifferenza»
Visita conclusa. In 10mila per la Messa. L'incontro con i migranti. La forte simbologia delle azioni del Pontefice.
Prima di scendere sul molo di Lampedusa, ha deposto in mare una corona
di fiori per ricordare i migranti morti in mare. Papa Francesco ha
inaugurato così la sua prima visita nell'isola, dove lo attendeva una
folla di 10mila persone. E' stata proprio la notizia degli «immigrati
morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza
sono state una via di morte» ad averlo spinto a scegliere Lampedusa
come meta della sua prima visita. Lo scopo, come ha ricordato durante la
messa, è «risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non
si ripeta». Si calcola che nei viaggi della speranza dall'Africa
all'Europa abbiano perso la vita almeno 25mila persone negli ultimi 20
anni.
LA MESSA - Il Papa è arrivato a
Lampedusa nella tarda mattinata di lunedì. Il programma è stato sobrio,
su espressa richiesta del Pontefice che da un lato non ha voluto spese
straordinarie e dall'altro ha chiesto di non stravolgere la vita
quotidiana della popolazione. Alla visita non erano presenti autorità,
tranne il sindaco di Lampedusa Giuseppina Nicolini e l'arcivescovo di
Agrigento Franco Montenegro (che è anche presidente di Migrantes, la
fondazione della Cei per i migranti). Al suo arrivo a Lampedusa, a
Punta Favaloro, Papa Bergoglio ha stretto la mano ad un gruppo di
migranti, ricordando di pregare «anche per quelli che non sono qui». Un
gesto inaspettato, che non è previsto in nessun protocollo. Mentre
durante la messa, che si è tenuta nello stadio dell'isola, il Pontefice
si è scagliato contro «la globalizzazione dell'indifferenza» e la
società «che ha dimenticato l'esperienza del piangere». Si è poi rivolto
agli immigrati musulmani, salutandoli con l'espressione dialettale
lampedusana « o' scià» (che significa «o fiato») e assicurando che «la
Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le
vostre famiglie».
LA VISITA - Dopo la messa, Papa
Francesco ha raggiunto la parrocchia di San Gerlando, dove ha incontrato
alcuni migranti, un gruppo di cittadini di Lampedusa e il sindaco
Nicolini. Presente all'incontro anche don Stefano, il parrocco che nel
maggio scorso lo aveva invitato nell'isola. Uscendo dalla chiesa, il
Pontefice ha salutato i lampedusani chiedendo loro di «proseguire in
questo atteggiamento tanto umano quanto cristiano». Un invito che ha
ripetuto anche via Twitter: «Preghiamo per avere un cuore che abbracci
gli immigrati. Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i più
bisognosi" ha twittato durante la mattinata dall'account @Pontifex_it.
Il Papa è poi ripartito per Roma, dove è atterrato nel primo pomeriggio.

LE REAZIONI - «Ora Lampedusa non è
più l'ultima frontiera d'Italia ma la prima tappa del primo viaggio del
Papa, mi auguro che la sua visita aiuti tutti a prendere consapevolezza
della responsabilità e della necessità di accogliere» ha commentato il
sindaco Nicolini il giorno prima della visita. Mentre Laurent Jolles,
rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (Unhcr) per l'Italia e il sud Europa ha definito la scelta del
Papa «un gesto di grande valore umano e simbolico, che contribuirà a
sensibilizzare l'opinione pubblica sulla causa di 45 milioni di persone
che in tutto il mondo sono state costrette a lasciare le loro
abitazioni».
Il Corriere della Sera, Cronache
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