Restava chino il piccolo fiore,
imperlato di un cristallino pianto di nuvola.
Dondolava lento il viso, affranto
e gocciolante di pioggia, abbandonandosi al lieve alito del vento: sottile
come una tela di ragno, fragile come un sogno all'alba.
Dopo il lungo temporale, puri
gioielli pendevano dalle foglie e dai rami, accarezzando in liquide gocce gli
steli nell'erba; un intenso profumo silvestre saliva dal soffice terreno
brunito: nell'attimo di quiete dopo il fragore dei tuoni, pochi raggi dorati
illuminavano di chiara luce i contorni di un silente mondo segreto, destandolo
da un grigio torpore.
Ma il piccolo cuore restava nell'ombra, curvo su una pozza colma d’acqua e di lucida tristezza, assetato di
vita e incapace di viverla. Privo di forza e impedito a mostrarne.
Sentì che il suo stelo ormai
stanco si sarebbe presto spezzato e si abbandonò alla pesantezza di quelle
gocce che impregnavano zuppe il suo viso.
Eppure, un fulmineo riverbero nella
pozza scosse i pensieri su quel cupo destino.
<Quanto tempo impiegherai,
ancora?> sussurrò leggiadra una candida farfalla <Quanti istanti
passeranno prima che tu ti rifletta realmente, in questo specchio di
lacrime?>
E la gracile corolla sollevò con
lentezza suoi petali, fissandola con tenero stupore.
<Solleva
il capo, esile
creatura. Attingi con fiducia alla forza insita universalmente nel
cuore; abbi
speranza, coraggio e pazienza davanti alle tempeste della vita. Non
dubitare
mai della grandezza della tua anima, non considerarti mai un’ombra nel
mondo. Come puoi apprezzare la bellezza se non hai mai conosciuto nulla
di sgraziato? Come puoi comprendere la gioia se non hai mai percepito
cosa significa il
dolore?> soffiò lieve in un battito d’ali, sorridendo alle carezze del
vento.
<Non esiste speranza senza
sofferenza, non esiste il valore senza la sconfitta> continuò, danzandogli
attorno con gesti leggiadri.
Il fiore, confuso, cercò a lungo di seguirla con
lo sguardo; poi, inaspettatamente, la creatura dalle ali bianche si posò sui
suoi gialli stami e lo baciò: <Non ti accorgi della vera meraviglia che
mostrano le pozze dopo i grandi temporali? Non comprendi l’incanto che
comunicano all'anima? Esse sono lo specchio del cielo. Ed è questa la grande
verità: dopo ogni tempesta, la volta celeste splende più fiera e più forte di
prima, poiché è solo riflettendosi nel suo dolore che si rende conto
dell’immensità del suo essere. E’ solo specchiandosi nelle sue lacrime che percepisce
quanto puro e valoroso è il suo eterno cuore turchese>.
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